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Griselda Pollock e le narrazioni aperte della storia dell’arte. Incontro, dialogo, differenza/Griselda Pollock and the open narratives of art history. Encounter, dialogue, difference

SUMMARY

Griselda Pollock, pioniera della riflessione femminista, occupa un ruolo peculiare nell’ambito di studi della storia dell’arte, specialmente in Italia. L’impronta teorica che contraddistingue il proprio modus operandi le consente di toccare questioni complesse della contemporaneità, che si articolano trasversalmente nel campo di ricerca della storia culturale, generando diffuse forme di resistenza da parte dell’ala più conservatrice dell’accademia. La rottura dei confini disciplinari, nei termini di scambio e collaborazione fra studiosi e metodologie, implica una forma di dialogo che si oppone ad una narrazione monologica “tradizionale”, creando una costellazione di voci e concetti capaci di attraversare le opere d’arte in una dimensione inter-relazionale. Mettendo in discussione gli schemi epistemologici di un sapere erudito e autoreferenziale, la teoria in questa prospettiva si incarna in un processo vitale, capace di accoglierne l’alterità costitutiva. L’apporto di Julia Kristeva, Mieke Bal e Bracha Ettinger gioca un ruolo fondamentale nell’evoluzione della propria ricerca intellettuale, contributi che propongo di leggere insieme ad un disegno di van Gogh, artista che accompagna Pollock dagli albori della sua esperienza di studiosa, che assume nella sua vicenda critica quasi un significato iniziatico.Griselda Pollock, a pioneer of feminist reflection, holds a peculiar role in the field of art history studies, especially in Italy. The theoretical imprint that distinguishes her modus operandi allows her to encounter complex questions related to contemporaneity within her investigations. These are transversally articulated in the field of research of cultural history, generating widespread forms of reluctance by the more conservative academic wings. The breaking of disciplinary boundaries, in terms of exchange and collaboration between scholars and methodologies, implies a form of dialogue that is opposed to "traditional" monological narration, creating a constellation of voices and concepts capable of crossing the works of art in an interrelational dimension. By questioning epistemological schemes of erudite and self-referential knowledge, the theory in this perspective is embodied in a vital process, capable of welcoming its integral otherness. The contributions of Julia Kristeva, Mieke Bal and Bracha Ettinger play a fundamental role in the evolution of Pollock’s intellectual research. This study proposes to read these essays together with the analysis of a drawing by Van Gogh, an artist who has accompanied experience as a scholar assuming an almost initiatory significance in his critical story 

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