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Modelli e risonanze per la scuola bolognese nella Galleria Buonaccorsi / Models and resonances in the bolognese school at the Buonaccorsi Gallery

SUMMARY

Un nutrito gruppo di presenze al lavoro nel cantiere di palazzo Buonaccorsi è costituito da pittori di formazione bolognese. In una suddivisione di ruoli che copre gli anni dal 1713 al 1717, partecipano all’impresa decorativa della galleria Marcantonio Franceschini, Giuseppe Gambarini e Giovan Gioseffo dal Sole con l’allievo Giovanni Giorgi. A partire dai primi autorevoli inquadramenti (Miller 1963, Prete 2002), che hanno stabilito la paternità delle pitture e chiarito alcune circostanze di committenza, l’intervento vuole riflettere sulle tipologie decorative messe in campo dai pittori in relazione alle coeve imprese pittoriche bolognesi, mettendo in luce modelli figurativi, fattori di gusto e tendenza alla base dei singoli interventi. Alcune nuove evidenze documentarie permettono di inquadrare in modo più specifico l’opera degli artisti, alcuni dei quali non ancora valorizzati da uno studio omogeneo, e rivelano implicazioni che inseriscono l’impresa maceratese nel contesto culturale della Bologna di primo Settecento, luogo di incontro e mediazione fra alcune realtà artistiche e intellettuali di respiro internazionale. A large group of painters at work in the new gallery of Palazzo Buonaccorsi comes from Bologna: Marcantonio Franceschini, Giuseppe Gambarini and Giovan Gioseffo dal Sole with the pupil Giovanni Giorgi participate in the decorative canvas cycle in the gallery from 1713 to 1717. Starting from the first important theoretical frameworks (Miller 1963, Prete 2002), which established the authorship of the paintings and clarified some circumstances of commissioning, the paper aims to reflect on the decorative typologies used by the painters in connection to the contemporary Bolognese artistic experiences, showing some figurative models, taste factors and  trends behind individual interventions. Some new documentary evidences are founded, and it is possibile to explain the work of the artists in a more specific way. The paper reveal implications that include the Buonaccorsi gallery in the cultural context of early eighteenth-century Bologna.

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